Occorre ricordare che il settore edile è un settore fondamentale all’interno dell’economia perché muove un indotto considerevole (insieme all’automotive è uno dei settori che genera maggiori ricadute positive sulla filiera e l’intera economia). L’edilizia è l’unico comparto produttivo che acquista beni e servizi per oltre il 90% da tutti gli altri settori merceologici di cui circa l’ 80% prodotto all’interno del territorio nazionale.
Attualmente è ancora fermo, anche se qualche piccolo spiraglio viene dal bonus casa e sblocca cantieri.
Bisogna rimettere in moto la domanda di abitazioni, spazi commerciali e produttivi e spingere gli investimenti pubblici e privati perché la leva dell’edilizia sull’economia è considerevole (effetto moltiplicatore e attivatore). L’effetto moltiplicatore nel settore delle costruzioni è molto alto per numerosi Stati membri dell’UE, variando tra 1,9 e 2,9. Ciò significa che per ogni euro speso per la produzione di costruzioni, si generano da €1,9 a €2,9 dell’attività economica totale (secondo Ance € 3,4).
Occorrerà poi capire dal Recovery plan che cosa verrà messo in campo, ma ci sono buone prospettive per il settore, proprio perché si è consapevoli che è un fondamentale attivatore del sistema economico.
Si immagina provvedimenti per l’edilizia residenziale e non (mutui agevolati, sgravi sugli oneri e sgravi fiscali, semplificazione, ecc.), contributi e incentivi sulla ristrutturazione degli immobili e sulla rigenerazione di edifici vecchi o rimasti invenduti, impulso agli investimenti pubblici e alla realizzazione di grandi opere.
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